Un problema che affligge comunemente i gatti di casa è quello dei “boli di pelo” o, più tecnicamente, tricobezoari: accumuli di pelo ingerito in seguito alle frequenti e puntigliose operazioni di pulizia e cura del mantello cui i mici si dedicano più volte al giorno. La lingua del gatto è ruvida e intrappola i peli morti ed annodati che vengono ingeriti, transitano nello stomaco e sono di solito eliminati per via intestinale con le feci. Il rinnovo del mantello si attua maggiormente nei periodi della muta che si verificano ai cambi di stagione (quindi in autunno e soprattutto in primavera, in cui la perdita dei peli si intensifica per liberarsi del folto pelo invernale). Questo evento può rappresentare un problema soprattutto per i mici con pelo lungo e folto, ma vale in generale per tutti i gatti casalinghi e sedentari che vivono ad una temperatura costante tutto l’anno e sono sottoposti quindi ad una muta continua; inoltre i gatti perdono più pelo del solito anche in caso di stress o di malattie della cute.
Pertanto, chi ha un gatto in casa prima o poi dovrà fare conoscenza con i rigurgiti di boli di pelo: il micio improvvisamente contrae tutto l’addome ed emette una serie di versi come se gli fosse andato qualcosa di traverso, poi allunga il collo ed espelle dalla bocca delle matasse marroncine/grigiastre, in cui a volte si possono trovare pure delle crocchette semi-digerite. I boli possono essere anche di notevoli dimensioni, di solito sono lunghi e affusolati, a volte a forma di palline. Non sempre il tentativo di espulsione riesce al primo colpo: possono passare alcuni giorni di tentativi a vuoto con emissione solo di succhi gastrici. E’ bene intervenire per evitare che la situazione peggiori e al micio venga una bella gastrite!
Altra via di espulsione dei tricobezoari sono le feci, se i boli riescono a raggiungere l’intestino. Tuttavia, quando il pelo ingerito è troppo, ecco che i boli di pelo si uniscono alle feci rendendole dure e secche: il gatto può sviluppare in questo caso una costipazione o andare incontro a veri e propri blocchi intestinali. Questo può capitare specialmente nei soggetti anziani o afflitti da infiammazioni intestinali croniche o in caso di dolore cronico o stress. Anche disidratazione, obesità o errori dietetici (ad esempio, eccessiva carenza di fibre) possono determinare la formazione di masse molto compatte che possono ostruire il tratto digerente.
In entrambi i casi il micio mangerà sempre meno, avendo lo stomaco o l’intestino intasati. Infatti, in caso di ostruzione intestinale parziale o totale, l’animale manifesterà malessere, inappetenza, depressione, dolore alla palpazione dell’addome a causa della dilatazione delle anse intestinali vicine al blocco. Altre gravi conseguenze possono derivare da un eventuale intrappolamento del bolo a livello dell’esofago con rischio di esofagite, strozzamento o per l’aspirazione del bolo rigurgitato a livello naso-faringeo e convogliamento nelle vie aeree superiori.
Come ovviare? La prevenzione migliore in questi casi è lo spazzolamento periodico del mantello con le apposite spazzole o i guanti rimuovi-pelo che si acquistano nei negozi specializzati per animali. E’ molto importante abituare il micio fin da piccolo o, se è già adulto, procedere a gradi con sedute molto brevi che verranno interrotte ai primi segnali di insofferenza del gatto! Quindi, se il micio muove nervosamente la coda o le orecchie smettete di spazzolarlo, lodatelo e offritegli un bel premietto! Perseverare se mostra insofferenza, potrebbe innervosirlo ancora di più con il rischio di graffi e morsicature! Alcuni gatti sono infatti particolarmente sensibili al tocco perché il mantello è una zona ricchissima di recettori tattili. Quindi, tenete a mente che anche quando si accarezza un gatto, bisogna essere sempre molto delicati e non bisogna mai andare contropelo! Se avrete pazienza, vedrete che il micio si abituerà al momento della spazzolatura e lo vivrà come un momento di coccola e di intimità fra di voi. In merito alla frequenza, procedete almeno ad una seduta settimanale, ma se il micio ha il pelo lungo o lo perde facilmente, sarebbe preferibile spazzolarlo ogni due o tre giorni o anche più spesso. In ogni caso la spazzola non deve far male al gatto e non deve restare incastrata nel pelo! Non dovete spazzolare la zona del muso o le orecchie e prestate attenzione alla zona delicata dell’addome. Se il gatto prova troppo disagio quando usate il pettine o la spazzola, provate con dei guanti specifici da toelettatura che gli daranno la sensazione di essere accarezzato.
Anche dal punto di vista nutrizionale si può fare davvero molto: nei negozi specializzati vendono delle apposite paste o pastigliette che sono un mix sinergico di fibre, malto e oli ad azione lubrificante per l’intestino: in genere sono prodotti molto appetibili e facilmente somministrabili. Conviene somministrarle ogni 7-10 giorni come mantenimento, ma anche quotidianamente nei momenti di “crisi” fino a che il micio non si rimette in sesto. Non aspettate troppo però: se il micio manifesta malessere portatelo da un Veterinario prima possibile!
Sempre a livello di prevenzione, vi sono in commercio delle crocchette appositamente formulate non solo per agevolare la fisiologica rimozione dei boli, ma anche per assicurare la cura di pelle e mantello. Questi alimenti, noti in genere come “hairball”, “hair&skin care” etc., sono formulati in modo da contenere molta fibra e/o sostanze come lo Psyllium (una mucillagine che assorbe fino a dieci volte il proprio peso in acqua, creando un gel viscoso dall’effetto lassativo), olii ricchi di acidi grassi omega 3 (EPA, DHA), omega 6 (fondamentali acido linoleico e arachidonico), aminoacidi solforati, minerali quali zinco e rame. Inoltre, sono importanti anche i FOS (frutto-oligo-saccaridi) che favoriscono la crescita della flora microbica intestinale utile (Bifidobatteri, Lattobacilli) e lieviti contenenti vitamine del gruppo B che esercitano un’utile azione epatoprotettiva che si andrà a riflettere sul mantello, specchio indicatore dello stato di salute di tutto l’organismo!